La buona pizza. Storie di ingredienti, territori e pizzaioli

Ieri sera è stato presentato, presso il Bar Kriò di Salerno, il libro ‘La buona pizza. Storie di ingredienti, territori e pizzaioli’, scritto da Tania Mauri, Luciana Squadrilli e Alessandra Farinelli che si è occupata delle meravigliose fotografie.

Il team ha intrapreso un viaggio in giro per l’Italia, alla ricerca del prodotto culinario per eccellenza della cucina italiana: la pizza. Tralasciando gli aspetti tecnici, il libro si concentra sul mestiere del pizzaiolo, ingredienti e conoscenza del territorio e descrive 10 pizze designate dalle autrici, come le più rappresentative delle eccellenze gastronomiche legate al territorio.Nel libro raccontiamo varie tipologie di pizza prodotte in Italia e nella dura selezione di 10 pizzerie ci ha aiutato un criterio fondamentale: la forte capacità del pizzaiolo di raccontare il proprio territorio attraverso gli ingredienti della pizza. – racconta Luciana Squadrilli.- Abbiamo girato tutta l’Italia e conosciuto paesi piccolissimi e sconosciuti, infatti nel libro sono presenti pizzaioli conosciuti in tutto il mondo come Enzo Coccia e pizzaioli meno conosciuti ma di una bravura unica come Angelo Rumolo di Caggiano.”

Angelo Rumolo, giovane pizzaiolo originario di Caggiano, piccolo borgo in provincia di Salerno, è cresciuto nel mondo della pizza. Infatti vanta una tradizione storica a Caggiano, grazie alla pizzeria di famiglia locata all’interno del Castello Medioevale. Con gli anni Angelo ha studiato e approfondito le tecniche e le conoscenze in questo campo e tre anni fa, grazie alla collaborazione con lo Chef Vitantonio Lombardo ha creato una ‘pizza in black’ dedicata a Davide Scabin, che ha vinto il primo premio nella specialità ‘ Pizza di Stagione’ al Campionato mondiale del pizzaiolo che si è svolto a Napoli. “L’impasto nero al carbone vegetale, nato dalla collaborazione con lo Chef Lombardo, accoglie patate novelle cotte sotto la cenere, pancetta, scamorza locale e abbondante tartufo nero. – racconta Angelo - L’impasto nero rappresenta il terreno che permette di produrre e raccogliere le prelibatezze che completano questa pizza.

E’ fondamentale conoscere il proprio territorio e studiare per creare il giusto connubio dei sapori stagionali.” Nel libro sono riportate le storie dei singoli pizzaioli e della capacità di intrecciare rapporti con altre realtà locali nonché con il territorio circostante. Di seguito le pizzerie protagoniste:

   “Bontà per tutti” di Stefano Viola - Santo Stefano Belbo (Cn);

   “I Tigli” di Simone Padoan - San Bonifacio (Vr);

   “'O Fiore Mio” di Matteo Tambini e Davide Fiorentini - Faenza;

   “Percorsi di Gusto” di Marzia Buzzanca - L’Aquila;

   “Tonda” di Stefano Callegari - Roma;

   “Pepe in Grani” di Franco Pepe - Caiazzo (Ce);

   “La Notizia” di Enzo Coccia - Napoli;

   “Grotto Pizzeria Castello” di Angelo Rumolo - Caggiano (Sa);

   “Fandango” di Salvatore Gatta - Scalera (Pz);

   “Pizzeria Bosco” di Massimo Bosco - Tempio Pausania (Ot).

R.Raimondo – Uff. Stampa Uova al Tegamino